Oggi in Europa ''c'e' una crisi di valori'' legata non solo ''ai problemi economico-finanziari'', ma anche ''al rapporto tra cultura e cittadini. Senza la cultura l'Ue non ha futuro'', serve la ''partecipazione attiva del pubblico'', bisogna ''sviluppare'' non solo i prodotti, quanto ''le competenze''. Cosi', in un'intervista all'ASCA, l'europarlamentare Pd Silvia Costa nel giorno della presentazione a Torino di 'Europa Creativa', il programma di cui e' relatrice, dedicato al settore culturale, creativo e audiovisivo che prevede un pacchetto di finanziamenti pari a 1,46 miliardi nel periodo 2014-2020. ''Attraverso la cultura in Europa e' possibile compiere un salto di qualita'. I dati del comparto - ha ricordato - parlano di oltre 1,5 milioni di aziende (che rappresentano il 4,5 per cento del Pil europeo, ndr) e 7 milioni di operatori. Si tratta un settore in crescita, grazie soprattutto all'innovazione portata dallo sviluppo dei prodotti digitali''. 'Europa creativa' si rivolge a ''una moltitudine di comparti, tra i quali c'e' anche l'architettura, il design, le biblioteche e il multimediale. L'obiettivo primario - ha spiegato l'eurodeputata - e' mobilitare giovani artisti in Italia e in Paesi terzi per rendere piu' competitiva l'industria culturale europea''. Un'attenzione particolare riservata dunque ai professionisti del settore: ''Per loro il programma prevede uno specifico supporto nell'acquisizione di competenze, con particolare riferimento alle tecnologie digitali per il sostegno di nuovi modelli di business e di gestione''. Ma anche al pubblico e non solo alle produzioni: ''Il progetto di cui sono relatrice si vuole dedicare a quello che nel Regno Unito chiamano 'audience development', ovvero a quell'attivita' svolta specificamente per soddisfare le esigenze esistenti e potenziali del pubblico'' includendo gli aspetti della commercializzazione, della messa in servizio e della cura del cliente. Bisogna individuare ''nuovi target e vanno incoraggiati nuovi linguaggi - ha proseguito la Costa - perche' e' evidente che oggi in Europa c'e' una crisi di valori che non si riconduce solo ai problemi economico-finanziari, ma anche al rapporto tra cultura e cittadini. Senza la cultura l'Ue non ha futuro''. Non a caso, ha poi aggiunto, ''gran parte del servizio 'Media' di 'Europa creativa' e' rivolta ai bambini, per questo ad esempio guardiamo con attenzione al comparto dei videogiochi, un settore di grande qualita' in Ue''. E l'Italia? ''Noi siamo ben visti, siamo stati noi parlamentari italiani a proporre i progetti piu' significativi in Europa. Nella fattispecie, a casa nostra il problema e' che di progetti ne realizziamo tanti, ma tutti di piccoli dimensioni. Dovremmo dedicarci di piu' alla filiera, realizzare network e programmi trasversali. Insomma, va incrociata la domanda chiamando in causa specialmente le Regioni''. Oggi nell'Unione europea il settore della cultura coinvolge oltre 1,5 milioni di aziende che rappresentano il 4,5 per cento del Pil europeo. 'Europa creativa' eroghera' finanziamenti a vantaggio di almeno 250mila artisti e operatori culturali, duemila cinema, 800 film e 4500 traduzioni di libri. Almeno il 56% dei finanziamenti, che abbracceranno 14 settori, saranno diretti al sottoprogramma Media, ed almeno il 31% andranno al sottoprogramma cultura, mentre un massimo del 13% sara' riservato al filone intersettoriale, compresi i 'Desk Europa Creativa' che forniranno in ogni paese consulenze ai potenziali beneficiari
martedì 10 dicembre 2013
Europa Creativa: dall’Europa 1,46 miliardi di euro per la cultura
Oggi in Europa ''c'e' una crisi di valori'' legata non solo ''ai problemi economico-finanziari'', ma anche ''al rapporto tra cultura e cittadini. Senza la cultura l'Ue non ha futuro'', serve la ''partecipazione attiva del pubblico'', bisogna ''sviluppare'' non solo i prodotti, quanto ''le competenze''. Cosi', in un'intervista all'ASCA, l'europarlamentare Pd Silvia Costa nel giorno della presentazione a Torino di 'Europa Creativa', il programma di cui e' relatrice, dedicato al settore culturale, creativo e audiovisivo che prevede un pacchetto di finanziamenti pari a 1,46 miliardi nel periodo 2014-2020. ''Attraverso la cultura in Europa e' possibile compiere un salto di qualita'. I dati del comparto - ha ricordato - parlano di oltre 1,5 milioni di aziende (che rappresentano il 4,5 per cento del Pil europeo, ndr) e 7 milioni di operatori. Si tratta un settore in crescita, grazie soprattutto all'innovazione portata dallo sviluppo dei prodotti digitali''. 'Europa creativa' si rivolge a ''una moltitudine di comparti, tra i quali c'e' anche l'architettura, il design, le biblioteche e il multimediale. L'obiettivo primario - ha spiegato l'eurodeputata - e' mobilitare giovani artisti in Italia e in Paesi terzi per rendere piu' competitiva l'industria culturale europea''. Un'attenzione particolare riservata dunque ai professionisti del settore: ''Per loro il programma prevede uno specifico supporto nell'acquisizione di competenze, con particolare riferimento alle tecnologie digitali per il sostegno di nuovi modelli di business e di gestione''. Ma anche al pubblico e non solo alle produzioni: ''Il progetto di cui sono relatrice si vuole dedicare a quello che nel Regno Unito chiamano 'audience development', ovvero a quell'attivita' svolta specificamente per soddisfare le esigenze esistenti e potenziali del pubblico'' includendo gli aspetti della commercializzazione, della messa in servizio e della cura del cliente. Bisogna individuare ''nuovi target e vanno incoraggiati nuovi linguaggi - ha proseguito la Costa - perche' e' evidente che oggi in Europa c'e' una crisi di valori che non si riconduce solo ai problemi economico-finanziari, ma anche al rapporto tra cultura e cittadini. Senza la cultura l'Ue non ha futuro''. Non a caso, ha poi aggiunto, ''gran parte del servizio 'Media' di 'Europa creativa' e' rivolta ai bambini, per questo ad esempio guardiamo con attenzione al comparto dei videogiochi, un settore di grande qualita' in Ue''. E l'Italia? ''Noi siamo ben visti, siamo stati noi parlamentari italiani a proporre i progetti piu' significativi in Europa. Nella fattispecie, a casa nostra il problema e' che di progetti ne realizziamo tanti, ma tutti di piccoli dimensioni. Dovremmo dedicarci di piu' alla filiera, realizzare network e programmi trasversali. Insomma, va incrociata la domanda chiamando in causa specialmente le Regioni''. Oggi nell'Unione europea il settore della cultura coinvolge oltre 1,5 milioni di aziende che rappresentano il 4,5 per cento del Pil europeo. 'Europa creativa' eroghera' finanziamenti a vantaggio di almeno 250mila artisti e operatori culturali, duemila cinema, 800 film e 4500 traduzioni di libri. Almeno il 56% dei finanziamenti, che abbracceranno 14 settori, saranno diretti al sottoprogramma Media, ed almeno il 31% andranno al sottoprogramma cultura, mentre un massimo del 13% sara' riservato al filone intersettoriale, compresi i 'Desk Europa Creativa' che forniranno in ogni paese consulenze ai potenziali beneficiari
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